L'anno scorso ha sfiorato il record di 14×8000 di Nirmal Purja. Ora Kristin Harila vuole riprovare - e va ancora meglio: la norvegese non solo vuole scalare tutti i 14 ottomila del mondo entro un anno, ma vuole anche farlo senza ossigeno artificiale.
aveva 147 giorni Kristin Haril necessario per scalare 12 dei 14 ottomila dell'anno scorso. Alla fine, i permessi mancanti per Cho Oyu e Shishapangma hanno vanificato il loro tentativo di record. Anche se la sua delusione è stata enorme, la norvegese ha chiarito già allora che non si sarebbe fermata. Everest Chronicle ha ora pubblicato i suoi ultimi piani: Kristin Harila vuole scalare tutti i 14 ottomila entro un anno e fare completamente a meno dell'ossigeno in bottiglia.
Gestito solo da due alpinisti
Il significato di questo annuncio di Kristin Harila è dimostrato dal fatto che finora solo due donne ci sono riuscite: Gerlinde Kaltenbrunner è stata la prima donna a scalare tutti gli 8000 senza ossigeno artificiale. Ha avuto bisogno di un totale di 13 anni (dal 1998 al 2001) per questa gigantesca impresa. La seconda donna a farlo finora è l'alpinista italiana Nives Meroi (dal 1998 al 2017).
I permessi come fattore di rischio
Secondo il suo operatore di spedizione Seven Summit Treks, Kristin Harila e il suo team Sherpa hanno in programma di scalare le vette di 8000 m in Nepal in primavera e affrontare le vette rimanenti in Pakistan a fine estate. Il primo è il Manaslu alto 8156 metri.
Non è ancora chiaro quale sarà la situazione con i due "vertice problematici" Cho Oyu e Shishapangma. Sul suo sito web, l'esperto di alpinismo d'alta quota Stefan Nestler fa riferimento alle fonti di Kari Kobler in Tibet, secondo le quali questa primavera non ci saranno permessi per i non cinesi. Nella stagione autunnale, invece, si sarebbero aperti gli Ottomila.
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Crediti: immagine di copertina Kristin Haril